Dall’8086 all’Llano A8-3870K: parte 2
DAL 1990 AL 1999
Iniziano gli anni novanta ma la musica è sempre la stessa; AMD continua la produzione di processori per contrastare la controparte Intel, aumentandone però la frequenza operativa; nasce l’AMD Am386.
Questa CPU vantava una frequenza di 40MHz, contro i 33 del rivale prodotto da Intel, e ben 275mila transistor, il doppio rispetto al suo predecessore.
Anche in questo caso prosegue l’opera di miniaturizzazione, portandosi da 1,5 micron ad 1.
Tra il 1993 e il 1995 AMD lancia sul mercato quelle che saranno le ultime CPU che ricalcano medesime caratteristiche tecniche del colosso di Santa Barbara; l’Am486 e l’Am586.
Il primo opera ad una frequenza di 120MHz e per la prima volta il processo produttivo scende sotto il micron, infatti l’Am486 è costruito a 800nm, pari a 0,8 micron.
I transistor superano il milione assestandosi a 1,185 milioni.
Con l’Am586, invece, AMD da un taglio netto alle dimensioni; questa CPU, infatti, ha un processo produttivo pari a 350nm, meno della metà del precedente.
Oltre a questo dettaglio importante notiamo che il voltaggio necessario a far funzionare questo microprocessore è pari a 3,3 volt, decisamente inferiore ai precedenti.
Passa un anno e per la prima volta AMD immette sul mercato un processore progettato interamente da sé, parliamo dell’AMD K5. Intel, nel frattempo, lancia la soluzione Pentium, marchio che ha portato lustro e successo immenso all’azienda.
Basati su architettura a 32-bit e operante ad una frequenza di 200MHz, il K5 comprende al suo interno 4,3 milioni di transistor costruiti a 350nm.
In questi anni viene introdotto anche il PR rating, indice con la quale AMD identifica la velocità dei suoi processori rispetto alla controparte Intel.
L’AMD K5 raggiunge un PR200 il che significa che, secondo quanto dichiarato da AMD, le sue performance sono equiparabili a quelle di un Pentium 200MHz, 67MHz più della soluzione AMD.
Con la serie K AMD introduce anche il socket 5 e il socket 7 che accompagneranno molti processori a venire, come ad esempio l’AMD K6.
Lanciato a cavallo tra il 1997 e il 1998 l’AMD K6 raggiunge la sua massima espressione ed evoluzione nel 1999 con la versione K6-III, dotato di ben 21,3 milioni di transistor prodotti a 250nm ed operanti ad una frequenza pari a 450MHz.
Dotato di istruzioni MMX e 3DNow! questo processore fa registrare prestazioni incredibili a consumi ridotti, solo 2,2 V.
Questa soluzione è anche la prima ad integrare una cache L2 nel processore, pari a 256 KB; per questo motivo il costo di produzione di questa soluzione risultano molto elevati e la CPU viene presto sostituita dalla successiva.
Il 1999 è l’anno della ribalta, AMD cambia socket introducendo lo SLOT A e lancia sul mercato quello che sarà il primo processore ad operare alla strabiliante frequenza di 1000MHz; l’AMD K7 conosciuto meglio come Athlon.
FSB a 100MHz, supporto alle memorie DDR, ventidue milioni di transistor e processo produttivo a 180nm ed un voltaggio operativo di soli 1,61V per una frequenza pari a 1GHz; questi i dati della cpu più veloce degli anni novanta che sfonda la soglia del GHz due giorni prima della controparte Intel con il Pentium III (due giorni prima fu la data dell’annuncio).